POSSIAMO RAGGIUNGERE I 35 MILIARDI DI METRI CUBI DI BIOMETANO ENTRO IL 2030?

Nessun ritardo: l’Europa deve essere indipendente dall’approvvigionamento di gas russo, e deve esserlo prima del 2030. Questo è ciò che si propone di fare REPowerEU, il piano della Commissione europea, per rendere i paesi dell’UE indipendenti quando si tratta di energia e gas. La transizione verso le rinnovabili ha bisogno di un’accelerata. Perciò, abbiamo pensato di vedere qual è lo stato degli impianti di biogas e biometano in Europa, la quota che il biologico potrebbe coprire nella produzione di biogas e biometano e l’importanza del processo di vagliatura nella produzione di alta qualità di risorse come il biogas.

Biogas e biometano in Europa, il mercato oggi

Oggi l’Europa produce circa 15,8 miliardi di metri cubi di biogas e circa 2,43 miliardi di metri cubi di biometano all’anno, secondo un report del 2021 di European Biogas Association. Ed entro il 2030 il continente dovrebbe produrre 35 miliardi di metri cubi di biometano all’anno per coprire l’intera domanda di gas. È fattibile? Ebbene, dipende da molti fattori, ma una cosa è certa: dobbiamo utilizzare meglio le risorse necessarie per produrre biogas e biometano, il che significa più alti tassi di raccolta di rifiuti organici, rifiuti agricoli, liquame da bestiame e forse altre colture sostenibili di secondo raccolto.

L’Italia, ad esempio, produce circa 4 miliardi di metri cubi di biogas all’anno, e parte di esso si sta trasformando in biometano, che vale circa lo 0,2% del consumo totale di gas (fonte: Elettricità Futura). Se diamo uno sguardo all’Europa, sono 20.000 gli impianti di biogas e biometano attivi (European Biogas Association) mentre Francia, Italia e Danimarca sono gli stati con il maggior numero di impianti di biometano. Quindi, c’è un ottimo mercato in cui investire ulteriormente e raggiungere l’obiettivo al 2030. Il tutto sostenuto anche dai programmi governativi come il PNRR in Italia, ad esempio, ovvero stanziare 1,9 miliardi di euro per sviluppare il mercato del biometano.

Rifiuti organici per la produzione di biogas e biometano

Passando ai rifiuti organici, in Italia, nel 2018, secondo il CIC (Consorzio Italiano Compostatori), sono stati raccolti 17 milioni di tonnellate di rifiuti differenziati, con una frazione organica che rappresenta il 40% del totale dei rifiuti urbani differenziati, ovvero 7,1 tonnellate (28,6 rifiuti organici e 11,8 % rifiuti verdi). Di questi, 3,5 milioni di tonnellate di rifiuti organici differenziati sono stati utilizzati da 56 impianti di compostaggio e digestione anaerobica per la produzione di compost e biogas. Ma questa percentuale, quindi anche la produzione, è in crescita. A partire da gennaio 2022, due anni prima dell’introduzione del provvedimento negli stati dell’Unione Europea, l’Italia ha reso obbligatoria su tutto il territorio nazionale la raccolta differenziata della frazione umida. Ovvero anche lo scarto e lo spreco alimentare verranno recuperati e trasformati in biogas, biometano o compost. In effetti, i rifiuti alimentari potrebbero essere la terza risorsa per aiutare a raggiungere i 35 miliardi di metri cubi di biometano in Europa entro il 2030, affermano i dati attuali.

Il trattamento dei rifiuti organici con i vagli dinamici Ecostar

Per sfruttare al meglio i rifiuti organici, la vagliatura è fondamentale nel processo del riciclo completo. Ed è qui che la tecnologia Ecostar fa davvero la differenza, in quanto i vagli garantiscono una separazione ottimale della frazione organica (rifiuti alimentari e rifiuti verdi) da plastica o altri materiali non compostabili, come nel caso dell’RSU. La frazione è omogenea, priva di impurità e il processo è fluido grazie alle nostre tecnologie DDS (Dynamic Disc Screening) e HDDS (Hyper Dynamic Disc Screening). Le migliori nella vagliatura dei rifiuti organici che rendono l’intero processo di riciclo più efficiente e produttivo, con un impatto significativo su ricavi, investimenti e costi operativi.

Per quanto riguarda il trattamento dei rifiuti organici in vista della produzione di biogas e biometano, siamo orgogliosi di far parte di un grande progetto nel nord Italia che utilizza sistemi di tecnologie complessi per produrre compost e biometano da rifiuti organici domestici e rifiuti verdi; impianto che ha iniziato a fornire biometano alla rete nel 2018. Le sezioni di pre e post lavorazione meccanica sono state realizzate da Ecoimpianti Srl, che ha scelto Ecostar come fornitore. La società ha acquistato e installato tre nuovi vagli Hexact e due tramogge di carico per lo stabilimento italiano.

Due vagli a dischi dinamici Hexact operano nell’impianto in ingresso attraverso la preselezione dei rifiuti solidi urbani, separando la frazione organica dalla frazione non compostabile (sopravaglio). Un terzo vaglio Hexact viene utilizzato alla fine del processo di digestione anaerobica per raffinare il compost prima che venga immesso sul mercato come ammendante naturale del suolo. Ecco alcuni dei numeri sui vagli Hexact all’interno dell’impianto:

  • Numero di vagli installati: 03
  • Lunghezza di lavoro: 6000 mm
  • Peso: 7 t
  • Capacità di produzione: fino a 30 t/h
  • Potenza installata: 2 x 7,5 kW
  • Frazione di vagliatura dei rifiuti solidi: 0-70 mm e > 70 mm
  • Frazione di vagliatura del compost: 0-40 mm e > 40 mm
  • Lavorano con materiale bagnato
  • Sistema anti-intasamento
  • Sistema anti-attorcigliamento

Nello stabilimento i rifiuti organici vengono sottoposti alla digestione anaerobica per la produzione di biogas, e parte di essi viene ulteriormente riqualificata in biometano.

In conclusione, c’è una crescita chiara e costante del mercato del biogas e del biometano che sicuramente accelererà in un futuro molto prossimo. C’è bisogno di essere energeticamente indipendenti e allo stesso tempo continuare a lavorare sul cambiamento climatico. Abbiamo le risorse per produrre più biogas e biometano e abbiamo le tecnologie per farlo, quindi siamo entusiasti di vedere ulteriori sviluppi in questo prezioso mercato.