I FONDI DEL PNRR MIRANO A MIGLIORARE LA RACCOLTA E IL RICICLO DI RIFIUTI SOLIDI URBANI, RIFIUTO ORGANICO, CARTA E PLASTICA

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, detto anche PNRR, mette a disposizione 24,9 miliardi di euro per rilanciare l’economia italiana in seguito alla crisi pandemica e incentivare la transizione ecologica e digitale del paese. Il Piano, presentato dal MITE (il Ministero della Transizione Ecologica) prevede 2,10 miliardi di euro per rendere più efficiente e sostenibile la gestione dei rifiuti e promuovere l’economia circolare in Italia.

Come saranno gestiti i fondi destinati al miglioramento dell’economia circolare italiana? Dei 2,10 miliardi di euro, 1,5 miliardi mirano al miglioramento della rete di raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani e alla costruzione di nuovi impianti per il trattamento di rifiuti organici, multimateriale, vetro e imballaggi di carta. I restanti 0,60 miliardi sono indirizzati verso programmi innovativi che incentivano l’economia circolare e prevedono progetti per la carta e cartone, plastica e tessili.

Vediamo nel dettaglio la strategia nazionale per l’economia circolare e quali sono i propositi di riciclo per i rifiuti solidi urbani, la plastica e il cartone e i numeri di recupero ad oggi in Italia.

Riciclo dei rifiuti solidi urbani

Sono circa 673 gli impianti di riciclo in Italia dedicati al trattamento dei rifiuti solidi urbani distribuiti prevalentemente nel Nord Italia, ragione per cui la maggior parte dei progetti di riciclo previsti dal PNRR saranno dedicati alle regioni del Centro e Sud. Il “Pacchetto Economia Circolare”, ovvero il piano di azione europeo che incentiva la transizione verso un’economia circolare, ha definito due obiettivi per i rifiuti solidi urbani da ottenere entro il 2035: raggiungere la percentuale di recupero del 65% e ridurre sotto al 10% lo smaltimento dei rifiuti in discarica con un piano di recupero graduale che prevede di raggiungere la quota del 55% per il 2025 e quella del 60% per il 2030. Pare sia una meta raggiungibile, in quanto nel 2020 sono stati recuperati 54,4% dei rifiuti solidi urbani, mentre il 20% sono stati smaltiti in discarica.

Riciclo della plastica

ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ha stimato una produzione di plastica in Italia nel 2020 che si aggirava sui 3,7 milioni di tonnellate, costituiti per il 95% da imballaggi provenienti dalla raccolta dei rifiuti urbani e dal settore produttivo privato, dei quali solo 620 mila tonnellate sono state recuperate. Rispetto a tutti i rifiuti raccolti dalla differenziata, la plastica è il materiale che più ha visto un incremento del quantitativo raccolto che va dal 4,4% nel 2019 all’8,6% nel 2020 e proprio per questo forte aumento e per la bassa percentuale di riciclo, il PNRR si propone una meta ambiziosa per il riciclo della plastica: recuperare il 65% di rifiuti plastici entro il 2035 includendo nei progetti il riciclaggio meccanico e chimico.

Riciclo di carta, cartone e imballaggi di carta

L’Italia ha raggiunto già oggi la meta del riciclo della carta pari all’85% previsto per il 2035. Per la precisione nel 2021 è stata addirittura superata di qualche punto percentuale e ha raggiunto l’87,3% mentre la media europea è ferma al 73,9%. Sono circa 600 gli impianti di riciclo distribuiti sul territorio nazionale che recuperano scarti provenienti dalle industrie cartarie o editoriali, uffici, attività commerciali e dei rifiuti domestici. Allora perché investire ancora nel recupero della carta se l’obiettivo è già stato raggiunto con 15 anni di anticipo? La ragione deriva dal fatto che l’Italia è costretta a importare gran parte della carta, soprattutto per la realizzazione di imballaggi per le spedizioni, in quanto ne è priva; quindi, il mezzo migliore per ridurre l’acquisto di nuova carta e averne sempre a disposizione è quello di incrementarne il riciclo.

Il successo del recupero della carta dimostra che l’investimento nella gestione e trattamento dei rifiuti può condurre ad ottimi risultati ed è quello che ci si augura con l’intervento del PNRR anche per tutti gli altri materiali.

Anche Ecostar offre il proprio contributo al mondo del riciclo e dell’economia circolare con soluzioni di vagliatura attive in impianti di riciclo presenti a livello nazionale e internazionale e con tecnologie specifiche progettate per il trattamento dei rifiuti solidi urbani, della carta e della plastica. L’esperienza di oltre 25 anni nel mercato del riciclo e nella costruzione di vagli stazionari e mobili da integrare in impianti di recupero dei rifiuti ha permesso di identificare con precisione le necessità degli operatori del settore e disegnare soluzioni di vagliatura che incontrano le richieste più specifiche del mercato. Vediamo assieme i vantaggi delle tecnologie Ecostar per il trattamento di rifiuti solidi urbani, plastica e carta.

HDDS per i rifiuti solidi urbani

I rifiuti solidi urbani sono caratterizzati dalla presenza di materiali lunghi e filamentosi come sacchetti, reggette di plastica, che si possono avvolgere attorno agli alberi e bloccare il vaglio. Grazie alla tecnologia anti-attorcigliamento e anti-intasamento HDDS (Hyper Dynamic Disc Screening), i vagli Ecostar separano adeguatamente i rifiuti solidi urbani triturati e non triturati, secchi e bagnati, con una capacità che va da 10 a 100 T/H in frazioni precise da 20, 30, 40, 50, 80 e 100 mm.

Guarda il video di Hextra in azione con i rifiuti solidi urbani qui.

SWAT per carta e cartone e plastica

Per la vagliatura della carta e della plastica Ecostar ha sviluppato e brevettato una tecnologia apposita: SWAT (Screening Width Adjustment Technology). SWAT può essere installata direttamente on-site sui vagli dotati della tecnologia DDS (Dynamic Disc Screening) al fine di modificare velocemente la sezione di vagliatura a seconda delle esigenze di produzione.

Per la carta e gli imballaggi di carta il processo di vagliatura è fondamentale se si desidera ottenere un materiale finale di alta qualità e dare vita a nuovi prodotti. Inoltre, la carta può presentare sia materiali di dimensioni contenute che molto voluminose, quindi a volte è necessario poter modificare la sezione di vagliatura in base alle esigenze, come avviene con la tecnologia SWAT grazie alla quale è possibile modificare le sezioni di vagliatura on site, da 200 mm a 150 mm oppure da 200 mm a 100 mm. Con i vagli Ecostar è possibile vagliare anche fino a 20T/H di carta secca e bagnata in spazi limitati.

Ecco come il vaglio stazionario Hexact vaglia la carta qui.

Per ottenere diverse materie prime dalla plastica e valorizzare il materiale più pregiato, è necessario utilizzare un vaglio a più frazioni. Con le soluzioni di vagliatura Ecostar è possibile trattare fino a 20 T/H di rifiuti, ottenere varie sezioni di vagliatura da 20mm a 200mm. Inoltre, per grandi sezioni è possibile modificare la sezione di vagliatura on site da 200mm a 150mm oppure da 200mm a 100mm grazie alla tecnologia SWAT che insieme al DDS permette di ridurre sensibilmente i fermi macchina pur separando in maniera ottimale anche materiali caratterizzati da sporcizia, tappi, etichette o film.

Scopri qui il vaglio Hexact in azione con la plastica.

Gli incentivi del PNRR incoraggeranno ulteriormente il settore del riciclo e permetteranno a molti impianti di rinnovare le loro strutture a agli operatori di dare vita a nuovi impianti o di ingrandire quelli esistenti per recuperare sempre più rifiuti solidi urbani, carta e cartone e plastica. Saranno sufficienti 2,10 miliardi di euro per raggiungere gli obiettivi prefissati per i prossimi anni? Probabilmente non saranno sufficienti a coprire tutte le iniziative che si potrebbero attuare in vista di un’economia sempre più circolare, ma sono un ottimo inizio per dare vita a progetti che mettono al centro il riciclo e il recupero dei rifiuti e degli scarti che ogni anno incrementano con l’aumentare della popolazione mondiale.

Se vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità riguardanti il mondo del riciclo o sulle soluzioni di vagliatura Ecostar, clicca qui e segui la nostra pagina LinkedIn.